giovedì 23 febbraio 2012

Dichiarazione del presidente SIMEU, Società Italiana di Medicina di Emergenza-Urgenza, sui fatti di cronaca di questi giorni nei pronto soccorso italiani


Torino, 22 febbraio 2012

La dolorosa vicenda di cui è stata protagonista la paziente del Pronto soccorso del Policlinico di Roma, come altre divenute oggetto di cronaca in questi giorni in diverse strutture sanitarie italiane, non può che provocare costernazione e rabbia soprattutto fra noi operatori dell'emergenza, costretti a svolgere il nostro lavoro in condizioni che mettono quotidianamente così a rischio la salute dei pazienti.
Questi casi, per la loro gravità, impongono una riflessione seria sull'organizzazione dei percorsi terapeutici, per fare in modo che episodi del genere non si ripetano più.
Non si tratta di una situazione nuova: nel 2008 i colleghi di Roma misero in atto una protesta per le strade della città (Barella day) per porre all’attenzione dell’opinione pubblica, e degli amministratori, la gravissima e pericolosa situazione del settore dell’emergenza a Roma. Da allora nulla è stato fatto se si esclude la definizione di piani di rientro regionali che inaspriscono anziché risolvere i problemi esistenti.

L’insufficiente presidio del territorio e l'impossibilità di ricoverare nei reparti i pazienti che giungono in urgenza ai Pronto Soccorso sono le vere cause della situazione creatasi. Per la soluzione della prima sono necessari tempi lunghi al fine di modificare i comportamenti dei cittadini, che vedono ora nelle strutture di Pronto Soccorso la soluzione di tutti i loro problemi, anche non urgenti; mentre per la seconda è sufficiente che i Direttori Generali garantiscano la possibilità di ricovero urgente nei reparti.

È altrettanto doloroso, infatti, constatare che la prima e spesso unica risposta a questi gravi problemi organizzativi sanitari sia l'individuazione di uno o più capri espiatori tra i professionisti, e così va interpretata, in questo caso, la sospensione del Direttore di Pronto Soccorso dell’Umberto I, Prof. Bertazzoni, e del Direttore del Dipartimento del DEA, Prof. Mondini a cui la Simeu esprime unanime solidarietà.

La SIMEU, che raccoglie 3.000 iscritti fra i medici e gli infermieri di pronto soccorso sul territorio nazionale, esprime solidarietà a tutti i cittadini che patiscono per le gravi situazioni che si trovano a vivere nelle strutture di emergenza, a causa di inefficienze e attese prolungate oltre il lecito; inoltre esprime solidarietà a tutti gli operatori che si ritrovano spesso a lavorare in condizioni disumane a causa di un iperafflusso di utenti, in strutture sottodimensionate, se non fatiscenti, in cronica carenza d’organico. Tutto ciò si traduce in un grave rischio per la salute pubblica.
La SIMEU, è disponibile, inoltre, come Società Scientifica del settore, a ricercare le cause e le soluzioni insieme agli interlocutori pubblici.

Giorgio Carbone
Presidente nazionale SIMEU – Società Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza

sabato 4 febbraio 2012

Questionario SIMEU sulle ESIGENZE FORMATIVE per i MEDICI del SISTEMA TOSCANO dell'EMERGENZA

E' iniziata l'indagine conoscitiva della SIMEU TOSCANA sulle esigenze formative dei medici che lavorano nel sistema dell'emergenza-urgenza pre-ospedaliera e ospedaliera.

Sulla base delle risposte al questionario compilato dai medici interessati, il Direttivo Regionale SIMEU TOSCANA provvederà ad adeguare la sua proposta formativa regionale alle esigenze emerse.

Se anche tu vuoi ricevere il questionario da compilare online, manda una mail a:

simeu.toscana@gmail.com

Potrai riceverlo e compilarlo direttamente sulla tua casella e-mail.

Grazie per la collaborazione!